lunedì 8 febbraio 2010

IL PRIMO PROFUMO MODERNO: CHANEL N°5


Era il 1920 e prima d’allora il gentil sesso era costretto a profumarsi esclusivamente con essenze floreali: gardenia, gelsomino, rosa. Ma proprio in quell’anno a Parigi si scatenò la rivoluzione del profumo e il merito fu di Gabrielle “Coco” Chanel. La modista che innovò radicalmente il look femminile del Novecento, togliendo dagli abiti delle donne pizzi e trine, fu altrettanto sovversiva nel campo dei profumi. Per la prima volta aggiunse agli aromi di origine vegetale e animale nuove essenze sintetiche, create in laboratorio, mai utilizzate prima da nessun altro. Più di 80 ingredienti furono necessari per dar vita a quel celebre “N°5”, diventato in tempo record un’icona della femminilità in grado di resistere sul mercato fino al giorno d’oggi, dopo ben 90 anni. Il “N°5” del resto era un profumo diverso da qualsiasi altro precedentemente creato: non era riconducibile a nessun tipo di odore conosciuto, era un mix astratto. A dire il vero a creare la portentosa “miscela” fu un Ernest Beaux. A Gabrielle spettò solo la decisione finale sui 5 elisir creati dal chimico; e lei scelse proprio l’ultima, la N°5. Un profumo che fu innovativo e moderno anche dal punto di vista del packaging. Bandite le confezioni dell’epoca raffiguranti amorini, urne incise, fiorellini; ma un flacone semplice, trasparente, perché l’oggetto del desiderio dell’acquirente era il contenuto e non più il contenitore pieno di fronzoli. Al bando anche le scritte elaborate, poche parole: il nome Chanel e quel numero, il 5, quasi un messaggio cifrato, una formula magica che per molti ipnotizzò letteralmente le clienti.
Lettura consigliata: “L’Irregolare. Coco prima di Chanel” di Edmonde Charles-Roux, BUR, da cui è stato tratto il film “Coco Avant Chanel – L’amore prima del mito” con Audrey Tautou

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